Estratto dal “Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica” di Gaetano Moroni (Venezia, 1845). Giovanni romano, figlio per legittimo matrimonio di Giovanni, che poi fu vescovo, da vescovo di Narni fu eletto Pontefice, e consacrato il primo ottobre del 965. Incorse nell’odio della nobiltà romana, perché la trattava con alterigia, e però insorto contro di lui un tumulto spalleggiato da Roffredo prefetto di Roma, fu costretto ritirarsi a Capua, ove per dieci mesi fu con sommo onore trattato dal principe Pandolfo, alle cui richieste nell’istesso anno fece metropoli quella città. Approvò ancora l’elezione dell’arcivescovato di Magdeburgo nel 968; e nel seguente nel concilio romano dichiarò sede arcivescovile Benevento. Partendo Ottone I° alla volta di Roma per restituire il Pontefice alla sua sede, i romani impauriti richiamarono Giovanni XIII, ma non poterono evitare il castigo, che di dodici ne fece l’imperatore, che dopo avere restituito alla Chiesa Ravenna, ed altre terre usurpate dai Berengari, nel 966 rimise il Papa in Roma. Ivi Giovanni XIII riconoscente coronò imperatore il di lui figlio Ottone II nel 967. Se Giovanni XIII fu il primo a battezzare o benedire con particolare rito e cerimonie le Campane, lo dicemmo a quell’articolo. Convertiti in questo tempo alla fede i polacchi, il Papa mandò ad essi per confermarli Egidio vescovo tusculano. Governò questo Pontefice sei anni, undici mesi e cinque giorni; morì a’ 6 settembre del 972, e fu sepolto in s. Paolo fuori le mura di Roma. Vacò la sante Sede undici giorni.
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